Carcinoma basocellulare avanzato: nuove prospettive terapeutiche

Dr. ssa Laura EibenschultzDipartimento clinico Sperimentale di Dermatologia Oncologica
Istituto San Gallicano IRCCS Roma

Il carcinoma basocellulare (BCC) è il più frequente tumore maligno della pelle: costituisce il 70% dei tumori maligni cutanei.

I carcinomi basocellulari sono una neoplasia cutanea estremamente diffusa (si stima che l'incidenza annuale in Europa sia di 40-140 gasi ogni 100.000 persone) che origina dalle cellule dello strato basale dell'epidermide o sui follicoli piliferi da cellule differenziate pluripotenti.



Noto anche come carcinoma basocellulare o epitelioma basocellulare, il basalioma è un tumore della pelle a malignità locale, quasi mai metastatizzante, composto da cellule simili a quelle dello strato basale dell'epidermide (da cui il nome).

Nel 95% dei casi si sviluppa in persone di età superiore ai 40 anni, soprattutto in chi si è molto esposto al sole.

Questo tumore, nella fase iniziale può essere facilmente curato in diversi modi: asportazione chirurgica, crioterapia, terapia fotodinamica, modulatori della risposta immune.

E' importante che il trattamento avvenga quando la lesione è ancora di dimensioni e spessore contenuti.

Nel 2012 l'Fda ha approvato vismodegib, un nuovo farmaco oncologico sviluppato per la terapia del carcinoma basocellulare avanzato, in pazienti non candidabili alla chirurgia.

Si tratta del primo farmaco approvato per questa condizione,

Attivo per via orale, vismodegib è il capostipite di una nuova classe di farmaci progettati per inibire in modo selettivo la traduzione del segnale nel patway Hedgehog, colpendo le proteine Smoothened.

Il patway Hedgehog ha un ruolo importante nella regolazione della crescita e dello sviluppo nelle prime fasi della vita, ma diventa progressivamente meno attivo negli adulti.

Tuttavia, mutazioni all'interno del pathway che riattivano la trasduzaione del segnale sono presenti in diversi tipi di tumori, tra cui anche il BCC in più del 90% dei casi.

L'Istituto San Gallicano riporta la propria esperienza nello studio multicentrico di fase II volto a valutare la sicurezza di vismodegib in pazienti affetti da BCC localmente avanzato o metastatico.

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