HPV nel minore:la diagnosi di abuso
La Greca Stefano
Scopo di questa relazione è richiamare l’attenzione su alcuni significativi elementi di valutazione eziologica, cronologica e morfologica, in grado di farci intuire, alla luce della storia clinica, dell’età del bambino/a e della diagnosi differenziale, in presenza di patologia e/o lesioni cutanee e mucose, la possibilità di abuso. Vengono descritte le manifestazioni più comuni di abuso sul bambino sia cutanee che mucose. La rilevazione, la diagnosi, la presa in carico e il trattamento del minore abusato costituiscono problemi complessi in cui si intrecciano aspetti medici, psicologici, sociali e giuridici, pertanto risulta indispensabile una collaborazione multidisciplinare. Una diagnosi basata unicamente sui segni fisici o sui reperti laboratoristici è raramente possibile; E’ riportato che più del 90% dei minori vittime di abuso sessuale accertato presenta pochi segni diagnostici per trauma o contatto sessuale e, spesso, i reperti genitali e/o anali appaiono normali o non specifici. In presenza di lesioni , queste,devono essere interpretate alla luce della storia, dell’età del bambino/a e della diagnosi differenziale. In presenza di un racconto che orienta per l’esistenza di abuso sessuale, il mancato rilievo di segni specifici o suggestivi, non esclude la possibilità che il bambino/a sia vittima di abuso sessuale.
In riferimento alla valutazione del rischio IST nell’abusato,va precisato che il rischio di acquisizione di una IST durante un rapporto abusante varia in funzione sia della diffusione delle diverse infezioni nel contesto sociale in cui avviene l’abuso, sia in funzione del comportamento dell’abusante. Vengono descritte lesioni ano-genitali suggestive e specifiche di abuso sessuale. Di fronte a bambino con condilomi: 1. esame attento area genitale; 2. esami hiv, lue, epatite, HPV DNA test; 3. anamnesi lesioni da HPV dei genitori; 4. se eta’ pz > 3 aa l’ abuso è piu’ probabile . Infine vengono considerate le emozioni della vittima e le conseguenze sull’adattamento sociale.
L’importante ruolo del dermatologo viene così sintetizzato:
Scopo di questa relazione è richiamare l’attenzione su alcuni significativi elementi di valutazione eziologica, cronologica e morfologica, in grado di farci intuire, alla luce della storia clinica, dell’età del bambino/a e della diagnosi differenziale, in presenza di patologia e/o lesioni cutanee e mucose, la possibilità di abuso. Vengono descritte le manifestazioni più comuni di abuso sul bambino sia cutanee che mucose. La rilevazione, la diagnosi, la presa in carico e il trattamento del minore abusato costituiscono problemi complessi in cui si intrecciano aspetti medici, psicologici, sociali e giuridici, pertanto risulta indispensabile una collaborazione multidisciplinare. Una diagnosi basata unicamente sui segni fisici o sui reperti laboratoristici è raramente possibile; E’ riportato che più del 90% dei minori vittime di abuso sessuale accertato presenta pochi segni diagnostici per trauma o contatto sessuale e, spesso, i reperti genitali e/o anali appaiono normali o non specifici. In presenza di lesioni , queste,devono essere interpretate alla luce della storia, dell’età del bambino/a e della diagnosi differenziale. In presenza di un racconto che orienta per l’esistenza di abuso sessuale, il mancato rilievo di segni specifici o suggestivi, non esclude la possibilità che il bambino/a sia vittima di abuso sessuale.
In riferimento alla valutazione del rischio IST nell’abusato,va precisato che il rischio di acquisizione di una IST durante un rapporto abusante varia in funzione sia della diffusione delle diverse infezioni nel contesto sociale in cui avviene l’abuso, sia in funzione del comportamento dell’abusante. Vengono descritte lesioni ano-genitali suggestive e specifiche di abuso sessuale. Di fronte a bambino con condilomi: 1. esame attento area genitale; 2. esami hiv, lue, epatite, HPV DNA test; 3. anamnesi lesioni da HPV dei genitori; 4. se eta’ pz > 3 aa l’ abuso è piu’ probabile . Infine vengono considerate le emozioni della vittima e le conseguenze sull’adattamento sociale.
L’importante ruolo del dermatologo viene così sintetizzato:
- L’abuso è una patologia che si riscontra nella pratica clinica
- Non vi e’ un sintomo patognomonico, ma solo segni suggestivi
- Escludere sempre una patologia organica
- Valutazione del rischio IST nell’abusato
- Lavorare in équipe per formulare un adeguato approccio diagnostico e terapeutico
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