Filariosi sottocutanea. A proposito di un caso.

A. Plumari*, S.D. Massimino*, S. Curatolo*, S. La Greca**
* Dirigente Med. I Liv. - ** Resp. Servizio di Dermatologia P.O. Garibaldi - Catania

CASO CLINICO
Donna di 43 anni, abitante a Catania, giunge alla nostra osservazione per la presenza nella regione glabellare in prossimità della testa del sopracciglio destro, di una lesione nodulare sottocutanea, subiettivamente asintomatica, insorta, a detta della pz all’incirca quindici mesi addietro, preceduta da ripetuti episodi edemato - pomfoidi fugaci coinvolgenti la regione inter sopra ciliare e palpebrale attigua.
All’esame obiettivo si apprezza alla radice del naso in prossimità dell’angolo interno dell’occhio destro, un nodulo ricoperto da cute normale, palpatoriamente di consistenza dura, mobile sui piani sottostanti, di circa un centimetro di diametro.
L’anamnesi evidenzia una diatesi allergica con reazioni avverse a farmaci.
Si procedeva alla asportazione chirurgica della lesione, previa profilassi antiallergica.Dopo l’incisione, si evidenziava una cavità occupata al suo interno da un parassita vivo che ,asportato nella sua interezza, si presentava filiforme, della lunghezza di circa 12 cm, di colorito bianco opalescente e dotato di movimenti autonomi traslativi - spiraliformi; successivamente si procedeva alla enucleazione del nodulo ed alla relativa sutura.




L’esame istologico evidenziò un nodulo dermo - ipodermico, delimitato da fibrosi, con infiltrato infiammatorio cronico granulomatoso ricco di eosinofili.



Posta diagnosi sospetta per Filariosi, il parassita veniva inviato all’Istituto Superiore della Sanità per la tipizzazione (ancora in corso).
Si procedeva altresì alla ricerca delle microfilarie nel sangue periferico con prelievi effettuati alle ore 2.00 - 4.00 - 8.00 – 10.00 ed il giorno successivo alle ore 12.00- 16.00 – 20.00 – 22.00, i quali risultavano negativi.



Venivano effettuate le seguenti indagini strumentali:
RMN del massiccio facciale (negativo);
Rx torace (esito negativo per lesioni specifiche);
Ecocardiogramma (reperto occasionale di “lieve prolasso della valvola mitrale con pattern di flusso regolare”);
TAC addome, con rilievo di “angioma cavernoso del lobo sn del fegato di circa 12 cm di diametro”. Nulla da segnalare a carico di altri organi ed apparati.


ESAMI EMATOCHIMICI E STRUMENTALI
Nei limiti della norma gli esami ematochimici di routine. Eosinofili 2.2% ( v.n.0-4) - Ige totali: 215 Iu/ml (v.n.0-100) - VES: indice di Katz 36
Esame ecografico:
“ immediatamente al di sotto del piano cutaneo, si evidenzia una formazione grossolanamente ovalare con asse maggiore di mm 8,5 a margini regolari ed ecostruttura ipoecogena periferica e discretamente ecogena all’interno”.



FILARIOSI
PARASSITOSI PROVOCATA DALLA PRESENZA NELL’ORGANISMO UMANO DI ELMINTI. CARATTERE COMUNE E MOTIVO DELLA LORO DENOMINAZIONE DI “FILARIE” È LA FORMA ASSAI ALLUNGATA DEL CORPO IN RAPPORTO AL DIAMETRO, COM’E’ APPUNTO IN UN FILO.
LE DIMENSIONI DELLE SPECIE CHE PARASSITANO L’UOMO, VARIANO TRA POCHI ED UNA CINQUANTINA DI CM DI LUNGHEZZA, PER UN DIAMETRO INFERIORE A MEZZO mm. LA FILARIOSI E’ PRESENTE IN VASTE AREE INTER TROPICALI, SOPRATTUTTO AFRICA ED ASIA, CON MINORE FREQUENZA IN AMERICA LATINA. I QUADRI CLINICI SONO MOLTO DIVERSI E COMPLESSI, E SI MANIFESTANO CON EDEMI FUGACI, MIGRANTI E PRURIGINOSI, LINFANGITI FEBBRILI, NODULI CUTANEI. IN TALUNI CASI CAUSANO MANIFESTAZIONI PIU’ GRAVI A SEDE OCULARE, NEUROLOGICA, CARDIACA E RENALE, O MANIFESTAZIONI CRONICHE COME IDROCELE, ORCHI -EPIDIMITI, VARICI LINFATICHE, CHILURIA ED ELEFANTIASI.


CLASSE NEMATODI
SUPERFAMIGLIA: FILIAROIDEA
SOTTOFAMIGLIA: ONCHOCERCINAE DIROFILARIINAE
GENERI: WUCHERERIA LOA - BRUGIA DIROFILARIA (REPENS SPECTANS, CONIUNCTIVAE, IMMITIS) - DIPETALOMENA, MANZONELLA
ONCHOCERCA


DISCUSSIONE
IL VERME, ERMAFRODITA, HA UN’ ENORME CAPACITA’ PROLIFERATIVA. LE FEMMINE HANNO UN DOPPIO TUBO UTERINO, SONO VIVIPARE E PARTORISCONO MICROFILARIE, LE QUALI, A SECONDA DELLA SPECIE, SI RITROVANO NEL SANGUE O NEL DERMA.
LA DIFFERENZIAZIONE TRA LE VARIE SPECIE, OLTRE SULLA SEDE DELL’OSPITE E’ BASATA SULLA PRESENZA O MENO DI GUAINA, SULLE DIMENSIONI, SULL’ASPETTO DELLE SUE ESTREMITA’ E SULLA DISPOSIZIONE DEI NUCLEI.
LE MICROFILARIE SANGUICOLE PRESENTANO UNA PERIODICITA’ CON PICCO DI PRESENZA NEL SANGUE PERIFERICO IN DETERMINATE ORE DEL GIORNO O DELLA NOTTE. LA PERIODICITA’ E’ LEGATA A FENOMENI DI CHEMIOTASSI POSITIVA VERSO SOSTANZE CONTENUTE NELLA SALIVA DEI VETTORI O CON L’ALTERNANZA SONNO – VEGLIA O A VARIAZIONE DI O2 E CO2.
LE MICROFILARIE VENGONO ASSUNTE DAL SANGUE O DAI TESSUTI DERMICI DELL’OSPITE DEFINITIVO DAL VETTORE DURANTE IL PASTO DOPO LA PUNTURA.
DOPO CIRCA SEI ORE, LIBERATESI DALLA GUAINA NELLO STOMACO DELL’INSETTO, NE ATTRAVERSANO LA PARETE INVADENDONE IL CORPO, E DOPO UNA SECONDA MUTA, RAGGIUNTO LO STATO INFESTANTE, SI HA LA MIGRAZIONE NELL’APPARATO BUCCALE DI QUESTO.



ALTRI VETTORI: MANSONI, CHRYSOPS, SIMULIUM
QUANDO L’INSETTO PUNGE, PER ROTTURA DELLA CUTICOLA DEL LABIUM, LE MICROFILARIE CADONO SULLA PELLE E PENETRANO NELL’OSPITE UTILIZZANDO IL FORO STESSO DELLA PUNTURA RAGGIUNGENDO QUINDI L’ORGANO DI ELEZIONE IN CUI HA LUOGO LO SVILUPPO.
PERCHE’ IL SANGUE SIA INFESTANTE PER L’INSETTO VETTORE, DEVE CONTENERE NON MENO DI 15 E NON PIU’ DI 100 FILARIE PER 20mm CUBICI; L’INSETTO INFATTI CON MENO DI 15 FILARIE NON INFESTA E CON PIU’ DI 100 SOCCOMBE ALL’INFESTAZIONE.
ALCUNE SPECIE SONO STATE REPERTATE NELL’UOMO CHE E’ COMUNQUE UN OSPITE INIDONEO, IN ASSOCIAZIONE CON DISTURBI VARI, SIA A SEDE CARDIOVASCOLARE E POLMONARE ( DIROFILARIA IMMITIS), CHE SOTTOCUTANEA ( DIROFILARIA IMMITIS ED ALTRE SPECIE, IN PARTICOLARE D. REPENS).


FILARIE


c) Wuchereria brancofti - d) Brugia malayi - e) Dirofilaria immitis - f) Onchocerca volvulus - g) Loa Loa


CONCLUSIONI
La Filariosi sottocutanea presente ormai da diversi anni sul territorio nazionale, sta assumendo una certa importanza anche nelle nostre zone.
Abbiamo potuto accertare mediante un indagine
conoscitiva – epidemiologica, che tale zoonosi ha avuto una maggiore incidenza nell’ultimo quinquennio.
Le lesioni cutanee riscontrate clinicamente appaiono, il più delle volte, sotto forma di un nodulo unico come nel nostro caso.
La malattia ha un andamento subclinico o addirittura asintomatico;
altre volte un aumento di volume della massa può accompagnarsi a fenomeni edemato – pomfoidi in sede locale e distrettuale in assenza di alterazioni dei parametri ematochimici.
Ci è sembrato opportuno, pertanto, sottolineare che la presenza di una neoformazione, a volte non distinguibile clinicamente da lesioni cistiche, granulomatose o neoplastiche, ci deve indurre a considerare nella diagnosi differenziale anche l’eventualità di una patologia da Filariosi sottocutanea.
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