Trattamento laser dei cheloidi e delle cicatrici:selezione dei casi e possibili meccanismi di azione
G.Cannarozzo
Dipartimento di Dermatologia Università di Roma Tor Vergata
Dipartimento di Dermatologia Università di Roma Tor Vergata
Il Dye laser 595 nm (FPDL) rappresenta un sistema laser utilizzato nel trattamenato delle lesioni vascolari superficiali (PWS, teleangectasie del volto, rosacea, pecilodermia), avendo come cromoforo di riferimento l'emoglobina e l'ossiemoglobina. Questa lunghezza d'onda è inoltre in grado di influenzare l'attività dei mastociti e la produzione o inibizione di citochine ed in ultima analisi di modificare e riorganizzare le fibre di collagene. In questa relazione si espongono i possibili meccanismi di azione di questa lunghezza d'onda nel trattamento delle cicatrici patologiche.In un'alta percentuale di pazienti si è apprezzato un sensibile miglioramento delle lesioni trattate. Il laser CO2 è un laser a gas in cui il mezzo attivo è costituito da una miscela contenente anidride carbonica, elio e azoto. Questo tipo di laser utilizza una lunghezza d'onda di 10600 nm che riconosce come target molecolare l'acqua intra ed extracellulare. Molte sono le indicazioni per l'utilizzo di questo tipo di laser chirurgico che grazie all'utilizzo di impulsi sempre più sofisticati e controllabili, consente precise vaporizzazioni anche di zone particolarmente delicate come la zona perioculare, la piramide nasale e l'orecchio esterno. Lo studio dell'attività di biostimolazione del laser CO2 documenta inoltre da un punto di vista immunoistochimico un importante ruolo di questa sorgente nel processo di guarigione delle ferite e nel processo di neocollagenogenesi.L'uso combinato di queste due lunghezze d'onda, con sequenzialità e temporalità diverse e variabili, ci permette quindi di ottenere risultati molto più apprezzabili da un punto di vista estetico-funzionale in selezionate patologie ed inestetismi dermatologici, rispetto all'uso di una sola sorgente.
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