Giannetti A. - Il microbiota cutaneo

Il Microbioma Cutaneo
Giannetti Alberto

Il termine Microbioma è introdotto nel 2001 da Joshua Lederberg e indica  la totalità dei microorganismi, il loro genoma e le interazioni con un determinato ambiente.
Le nuove tecnologie della biologia molecolare, come le sequenze di amplificazione (16SrRNA), le sequenze metagenomiche  con l'analisi del DNA totale, le analisi metatranscrittomiche e metaproteomiche  hanno permesso di identificare le combinazioni batteriche (e micotiche e virali), organo-specifiche.
I lavori scientifici pubblicati ad oggi superano i 5.000, la maggior parte di essi dal 2.009.
Il corpo umano contiene 10 volte più cellule batteriche delle cellule umane; il peso totale dei batteri di un individuo raggiunge circa l'1-3% del peso corporeo.
Il microbioma più indagato è quello del tratto gastrointestinale, che influenza fortemente anche altri organi e tessuti, come il cervello, il tessuto adiposo, quello muscolare ed epiteliale.
Del  microbiota cutaneo conosciamo le particolarità topografiche, caratterizzate da significative variabilità interindividuali e le diversità nelle varie età della vita.
Numerosi studi hanno definito le variazioni del microbioma cutaneo nelle diverse fasi di malattie infiammatorie, come la Dermatite Atopica e delle sue modificazioni sotto terapia.
Uno dei compiti fisiologici positivi del microbioma cutaneo è la stimolazione continua del sistema immunitario, innescando la risposta immune naturale e la regolazione di un biofilm idoneo a contrastare la colonizzazione dello Stafilococco Aureo.
Sono in fase di sviluppo ricerche sui numerosi fattori  ambientali e genetici che influenzano l'habitat e le funzioni del microbioma cutaneo, incluse quelle sui probiotici.
               

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