Angelini G. - Dermatiti da contatto aerotrasmesse
Dermatiti da contatto aerotrasmesse
Gianni Angelini
Professore Ordinario Clinica Dermatologica, Università di Bari
La dermatite da contatto aerotrasmessa è indotta da agenti chimici e biotici presenti nell'ambiente e trasportati alla cute per via aerea. Le sostanze in causa sono diffuse in ambiente extraprofessionale e soprattutto occupazionale e sono rappresentate da vapori (formaldeide, trementina), gas (iprite), fumi (fumi di piante in combustione, di tabacco, di sesquisolfuro di fosforo), goccioline (spray, insetticidi, profumi, pesticidi, resine), particelle solide biotiche (polveri di legni esotici, peli di bruchi). Le sedi cutanee comunemente colpite sono quelle esposte: viso, collo, décolleté, mani. L'interessamento delle cosiddette sedi "ombreggiate" (palpebre superiori, pieghe retro-auricolari, triangolo sottomentoniero e cuoio capelluto) permette di differenziare questi quadri dalle fotodermatiti da contatto. Il quadro clinico di più frequente osservazione, in particolare in ambiente occupazionale, è la dermatite da contatto irritante aeromediato. Al riguardo, fra i vari agenti in causa, le fibre di lana di vetro inducono un quadro peculiare con prurito e lesioni eritematose micropapulose in sedi scoperte e coperte (le fibre attraversano gli abiti). L'allergia da contatto aeromediata ha una minore incidenza rispetto all'irritazione da contatto ed è legata più spesso a resine, polveri di legni, cemento in polvere e pesticidi.
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