La dermatologia pediatrica nell’arte figurativa

Mauro Paradisi - Roma
Roberto Santini - Lecco

Nessun’altra branca della  Medicina  come la Dermatologia  si presta ad essere raffigurata nella produzione artistica e nella pittura in particolare, proprio per le sue spiccate caratteristiche morfologiche che ne arricchiscono l’iconografia. Questo argomento è stato per oltre 20 anni un piacevole diversivo artistico-culturale  al  Congresso Nazionale dell’ADOI, stimolando  la curiosità, l’interesse e la perspicacia dei molti partecipanti. Finita questa bella iniziativa,  riprendiamo l’argomento  con questo piccolo excursus riferito in modo più specifico alla Dermatologia Pediatrica. Per arrivare ad una diagnosi clinica della malattia raffigurata nell’opera d’arte non basta però basarsi solo sul dato morfologico spesso del tutto aspecifico. E’  talvolta necessaria una  interpretazione filologica dell’opera e cioè:  basarsi sulla conoscenza dell’opera e  dei personaggi raffigurati, coglierne i particolari significativi, intuire le intenzioni interpretative dell’Autore cogliendo  i mezzi espressivi propri  della sua epoca. In un mondo dominato per secoli nella rappresentazione artistica dagli adulti visti come guerrieri, re,  imperatori o santi la dermatologia pediatrica fa un po’ la parte della Cenerentola. Spesso infatti i bambini sono stati visti come figure di contorno sullo sfondo di un’opera d’arte che mira a rappresentare un mondo di volta in volta rappresentato come  ideale o turbato da malattie o modello per edificazione morale. La presentazione mostrerà alcuni aspetti di stimolo per una storia della dermatologia pediatrica nell’arte figurativa.

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