Gestione perioperatoria dei pazienti in trattamento anticoagulante durante interventi di Chirurgia dermatologica.

Abstract di Poster
Viviana Piras, Giuseppe Fumo, Rino Murgia, Anna Luisa Pinna, Caterina Ferreli, Franco Rongioletti 
Clinica Dermatologica – Dipartimento di Scienze Mediche e Sanità Pubblica -Università di Cagliari

La scelta di sospendere la terapia anticoagulante nei pazienti che devono essere sottoposti a chirurgia dermatologica, dipende dal bilanciamento tra rischio del sanguinamento postoperatorio e  il rischio trombotico conseguente alla sospensione dell’anticoagulante.[1][2] Dal 1996 al 2004 sei studi clinici controllati hanno valutato il rischio delle complicanze emorragiche in pazienti sottoposti a chirurgia dermatologica in trattamento o meno con terapia anticoagulante. In particolare lo studio retrospettivo di Otley e coll. del 1996 ha dimostrato che su 653 pazienti sottoposti a chirurgia dermatologica, che il rischio di complicanze emorragiche severe intra e postoperatorie è molto basso nei pazienti in terapia con anticoagulanti e non risulta significativamente ridotto dall'interruzione preoperatoria degli stessi.[3][4] E' stata al contrario dimostrata la comparsa di uno stato ipercoagulativo e protrombotico fino a due settimane dopo la sospensione dell'anticoagulante che pone a rischio tromboembolico . Le complicanze emorragiche dunque, secondo i dati della letteratura internazionale, appaiono rivestire minima rilevanza clinica a fronte delle complicazioni trombotiche che invece potrebbero risultare devastanti per il paziente, dalla morte alle disabilità neurologiche permanenti.[3] Sembrerebbe inoltre che, nei pazienti affetti da fibrillazione atriale, l'introduzione della terapia ponte con eparine a basso peso molecolare durante la sospensione perioperatoria dell'anticoagulante, conferisca un rischio quasi triplicato di sanguinamento.[5]
Riportiamo la nostra esperienza su 141 interventi di chirurgia dermatologica effettuati presso il Day Hospital della Clinica Dermatologica dell’Università di Cagliari in pazienti in trattamento con terapia anticoagulante  e confrontiamo i nostri risultati con quelli della letteratura.


[1] Todd H.Baron, M.D., Patrick S.Kamath, M.D., and Robert D.McBane, M.D. Management of Antithrombotic Therapy in Patients Undergoing Invasive Procedures. N Engl J Med 2013; 368:2113-2124; May 30, 2013
[2] Gregory YH Lip, James D Douketis. Perioperative management of patients receiving anticoagulants. UpToDate.  Feb 16, 2016
[3] Christopher G.Bunick and Sumaira Z.Aasi. Hemorrhagic complications in dermatologic surgery. Dermatol Ther. 2011 Nov-Dec
[4] C. F. Schanbacher, MD. Anticoagulants and Blood Thinners During Cutaneous Surgery: Always, Sometimes or Never?Skin Therapy Letter. 2004
[5] James D. Douketis, M.D., Alex C. Spyropoulos, M.D., Scott Kaatz, D.O., Richard C. Becker, M.D., Joseph A. Caprini, M.D., Andrew S. Dunn, M.D., David A. Garcia, M.D., Alan Jacobson, M.D., Amir K. Jaffer, M.D., M.B.A., David F. Kong, M.D., Sam Schulman, M.D., Ph.D., Alexander G.G. Turpie, M.B., Vic Hasselblad, Ph.D., and Thomas L. Ortel, M.D., Ph.D., for the BRIDGE Investigators. Perioperative Bridging Anticoagulation in Patients with Atrial Fibrillation. N Engl J Med 2015; 373:823-833. August 27, 2015

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