L'evoluzione della talassoterapia in epoca contemporanea con particolare riguardo alla situazione italiana

Maurizio Norat
(Aosta)

Negli anni '50 dello scorso secolo si ipotizzò che, con l'avvento di nuovi trattamenti medici
soprattutto nei confronti della tubercolosi e del rachitismo, il prestigio della cure elioterapiche 
marine venisse mano; però ben presto l'esperienza dimostrò la validità dei precedenti concetti
su cui esse si fondavano, anzi il ventaglio delle applicazioni si estese ad altre patologie.
Il merito della rinascita della talassoterapia, a partire dagli anni '60, spetta al grande campione
francese di ciclismo Louison Bobet, con l'apertura dell'Istituto Marino di Quiberon; altri ne 
seguiranno in Francia che rimane tutt'ora il paese leader in questo campo, in Grecia, in Turchia
e nel Nord Africa. Purtroppo in Italia la talassoterapia non si è sviluppata come avrebbero 
fatto prevedere i suoi 7.200 Km. di coste, anche se negli ultimi tempi la situazione pare
migliorata: accanto agli istituti "storici" (Grado, Lignano, Cervia, Rimini, San Giovanni di Porto
Ferraio e Margherita di Savoia) sono stati creati nuovi centri ed altri sono in via di
realizzazione.
Una notevole spinta mediatica ha determinato lo sviluppo - accanto alle cure mediche 
tradizionali - anche di trattamenti rivolti al benessere psico-fisico, alla "remise en forme", ai
problemi del sonno, allo stress, alla disassuefazione dal tabagismo, all'eccesso ponderale ecc.
col rischio di far perdere alla talassoterapia il carattere specificamente medico delle sue 
lontane origini. Per questo nel 1986 è stata creata la Fédération Internationale de Thalasso
thérapie Mer et Santé, appunto al fine di difendere la vera immagine della talassoterapia,
garantire la qualità delle cure e combattere le degenerazioni.

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